Scuola secondaria di I grado

Tutti i percorsi proposti alle scuole possono essere modificati per essere portati in classe o svolti a distanza.

Chi era Arpad Weisz?
La persecuzione antiebraica in Italia attraverso la storia dell'allenatore ebreo del Bologna calcio

Arpad Weisz era un grande allenatore di calcio. A Bologna era riuscito a fare quello che nessun allenatore aveva mai fatto: vincere due scudetti e una coppa dell’Expo, a Parigi, contro l’Inghilterra.
Ma Arpad Weisz era anche ebreo, un ebreo ungherese e quando in Italia vennero emanate le leggi contro gli ebrei neanche lui, così famoso e ammirato, fu risparmiato. Venne allontanato e per quasi sessant’anni il suo destino venne ignorato e la sua storia dimenticata.
Attraverso la ricostruzione della vita di Arpad Weisz ripercorriamo la storia della persecuzione antiebraica in Italia.

È possibile trasformare questa percorso in una uscita didattica attraverso le strade della città a partire dalla Certosa, per poi spostarsi allo stadio 'Dall'Ara' fino alle scuole 'Bombicci'.

Mio cugino ha la kippah e due frigoriferi
Viaggio alla scoperta della cultura ebraica

Come si chiama quello strano cappellino che indossano gli ebrei?
Perché in cucina hanno due frigoriferi?
E perché riposano il sabato?
La visita guidata alla collezione permanente del MEB come spunto per un viaggio alla scoperta della cultura ebraica, un’occasione per conoscere le tradizioni, le feste, i rituali della parte ebraica della società italiana, per indagare somiglianze e differenze, per capire l’origine e smontare certi pregiudizi che ancora resistono.

E' proibito l'ingresso agli ebrei*
Inclusione ed esclusione nell'Italia fascista

A partire dalla seconda metà degli anni Trenta, il governo fascista italiano cominciò una campagna denigratoria, sempre più martellante, contro i suoi cittadini di religione ebraica che sfociò, nel 1938, in una vera e propria legislazione. Questo corpus - fatto di leggi, decreti e circolari amministrative che coprivano tutti gli ambiti della vita di donne, uomini e bambini ebrei - venne applicato con solerzia e impegno. Il risultato di questo lavoro burocratico fu quello di individuare gli appartenenti alla 'razza ebraica', isolarli dal resto della società, spogliarli dei loro beni e dei loro diritti e, in un secondo tempo, rese possibile portare avanti, in tempi brevi, quella caccia all'ebreo che si scatenerà, anche in Italia, a partire dal settembre 1943.
Attraverso fotografie, documenti e testimonianze ripercorriamo la storia della persecuzione antiebraica in Italia.


Italia: terra di Giusti fra le Nazioni**
Il coraggio di scegliere il bene possibile

La storia della Shoah ci dà la possibilità di ragionare e confrontarci sul concetto di responsabilità individuale. Uno dei modi per farlo è quello di analizzare, senza alcuna volontà di giudicare, ma semplicemente con l’intento di conoscere, le storie di alcuni uomini e alcune donne, diversi per educazione, età o estrazione sociale, che negli anni Quaranta vissero sotto la dittatura nazi-fascista e che, davanti alla barbarie della dittatura, ebbero il coraggio di scegliere di compiere “il bene possibile”. Queste persone sono state riconosciute Giuste tra le Nazioni e sono per noi un esempio, fonte di speranza e di conforto.

4000 anni di storia in un racconto itinerante
Visita guidata al museo e al ghetto ebraico di Bologna

La mostra permanente del MEB permette di fare un viaggio nella storia e nella cultura ebraica lungo 4000 anni. Dalla storia narrata nella Bibbia fino a quella dei giorni nostri, passando per le diaspore antiche, la distruzione del Tempio di Salomone, la diaspora europea, i ghetti, l’emancipazione, la Shoah e la nascita dello Stato di Israele, osservando al contempo gli oggetti della ritualità ebraica.
Per completare la visita è possibile uscire dal museo e compiere un piccolo percorso per le strade dell’ex ghetto sorto nella seconda metà del 1500 per separare gli ebrei dal resto della popolazione bolognese.

La casa della vita
Visita guidata al cimitero ebraico di Bologna

Il cimitero ebraico di Bologna, attualmente in uso, seppur separato da un muro, fa parte di quello della Certosa. Esso fu creato per volontà del rabbino Marco Momigliano a metà del IXI secolo, qualche anno dopo la ricostituzione della comunità ebraica di Bologna.

Attraverso le sue lapidi, il cimitero racconta la storia della sua Comunità: dall’emancipazione, alle leggi antiebraiche, alle deportazioni fino a oggi, offrendo spunti per approfondimenti e riflessioni sulla storia ebraica.

 

Giuliana e le altre
Storie di donne nella Shoah

in collaborazione con Patrizia Di Luca, Università degli Studi Repubblica San Marino

«Penso che […] la lettura del Lager fatta da una donna è completamente diversa, nello spirito, da quella fatta da un uomo. Sono convinta che le donne abbiano vissuto questa esperienza in maniera più sfaccettata e in un certo senso più ricca»*. Così Giuliana Tedeschi ripensa alla sua esperienza nei Lager nazisti e ci dà lo spunto per riflettere su cosa voglia dire essere donna ad Auschwitz o a Ravensbrück, senza per questo perdere di vista il fatto che uomini e donne ebrei sono stati assassinati nella Shoah non per la loro diversità di genere, ma per il loro essere considerati, appunto, come appartenenti alla “razza ebraica” e dandoci la possibilità di ricostruire, attraverso le sue parole e quelle delle sue compagne, la storia della deportazione femminile dall'Italia.

*Daniela Padovan, Come una rana d'inverno. Conversazioni con tre donne sopravvissute ad Auschwitz, Bompiani, 2004.

 

Dall'emancipazione alla Shoah
Visita guidata alla storia degli ebrei di Bologna

Le nostre città, se impariamo ad ascoltarle, ci raccontano la loro storia.

Così Bologna - con le sue lapidi, i toponimi, le pietre di inciampo - ci racconta la storia degli italiani di religione ebraica dall'emancipazione alla Shoah. La storia cioè di uomini e donne che a Bologna hanno vissuto, lavorato, studiato e ai quali la città ha voltato le spalle poiché ha permesso, con la sua indifferenza, che venissero deportati nel campo di concentramento e sterminio di Auschwitz-Birkenau.

In una passeggiata di circa due ore, ripercorreremo la storia di alcune di queste persone contestualizzandola all'interno della storia generale e della vita della città.

 


* A richiesta è possibile trasformare la lezione in una uscita didattica che comprenda un incontro al MEB e una visita all’ex campo di concentramento e transito di Fossoli di Carpi. Per informazioni, costi e prenotazioni scrivere a didattica@museoebraicobo.it
**A richiesta è possibile trasformare la lezione in una uscita didattica che comprenda un incontro al MEB e una visita alla Fondazione Villa Emma di Nonantola. Per informazioni, costi e prenotazioni scrivere a didattica@museoebraicobo.it


Tutti i percorsi:
• durano circa 90 minuti
• sono rivolti a un gruppo massimo di 25 persone
• si svolgono all'interno del MEB (tranne dove diversamente indicato)
• hanno un costo di € 5,00 a partecipante (minimo € 75,00)
Studenti e insegnanti che hanno preso parte ad uno dei programmi didattici possono
usufruire di uno sconto del 15% su libri, oggettistica e CD in vendita presso il Museo.

Per info e prenotazioni:
Francesca Panozzo
didattica@museoebraicobo.it
3495480585



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ultima modifica 2022-10-11T17:56:45+02:00
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